Pesca ed Acquacoltura: modernizzazione e rilancio del settore tramite i fondi FEAMP 2014-2020
29 novembre 2016
Pesca ed Acquacoltura: modernizzazione e rilancio del settore tramite i fondi FEAMP 2014-2020
Del FEAMP – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, abbiamo già accennato in un precedente articolo.

Lo scorso 26 Novembre, abbiamo partecipato con grande interesse all’evento di approfondimento sul tema, organizzato da ASSOPESCA Molfetta e da FEDERPESCA presso la Fabbrica di San Domenico a Molfetta, cittadina con tradizione storica secolare di pescatori e di cultori del mare.

Numerosissima la presenza degli operatori del settore, tutti interessati ad approfondire le opportunità che arriveranno dalla nuova programmazione comunitaria e nazionale, in attuazione della PCP – Politica Comunitaria per la Pesca.

Non è mancata la partecipazione, al tavolo dei relatori, delle autorità della Marina Militare, degli esperti di aggregazione d’impresa, delle Associazioni di settore e della Regione Puglia con il dr. Giuseppe D’Onghia, già figura importante in ambito PSR, e fresco di nomina quale referente regionale dell’Autorità nazionale di Gestione del FEAMP.

Vueffe Consulting già da qualche mese sta dedicando grande attenzione al settore dalla pesca, proprio in ragione delle opportunità previste a favore delle imprese del territorio, e per poter supportare le aziende pugliesi e le comunità costiere, nella realizzazione di progetti di successo.

 

La produzione pugliese di pescato, a livello nazionale, è inferiore solo a quella siciliana con oltre 25.000 tonnellate annue.

Siamo invece al quarto posto in ambito acquacoltura, superati da Friuli, Emilia Romagna e Veneto… regioni che davvero dimostrano di fare di necessità virtù.

Sono note le problematiche del settore: anzitutto l’elevata età media dei pescatori e la difficoltà di tramandare il mestiere ai giovani, gli elevati costi di gestione, la mancanza di formazione “imprenditoriale”, la scarsa diversificazione dell’attività, e così via…

Anche in risposta a tali problematiche, il FEAMP (con una dotazione a livello nazionale di oltre 978 milioni di Euro e di oltre 89 milioni per la Regione Puglia) intende fornire risposte innovative.

 

Di seguito una breve panoramica delle Misure, degli interventi agevolabili e delle quote di cofinanziamento:

  • Misura 1.32 – Salute e Sicurezza: investimenti a bordo o per singole attrezzature mirate a migliorare le condizioni di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori; contributo pubblico dal 50% all’80%;
  • Misura 1.41 – Efficienza energetica e mitigazione dei cambiamenti climatici: miglioramento dell’idroscafo, del sistema di propulsione della nave, riduzione del consumo di energia elettrica e/o termica, sostituzione o ammodernamento di motori principali o ausiliari, ecc.; contributo pubblico dal 30% all’80%;
  • Misura 1.38 – Limitazione dell’impatto della pesca sull’ambiente marino e adeguamento della pesca alla protezione della specie: contributo pubblico dal 50% all’80%;
  • Misura 1.42 – Valore aggiunto, qualità dei prodotti e utilizzo delle catture indesiderate: finanziati gli interventi a bordo ma anche a terra per promuovere la trasformazione, commercializzazione e vendita diretta del pescato; contributo pubblico dal 50% all’80%;
  • Misura 1.30 – Diversificazione e nuove forme di reddito: pescaturismo, ittiturismo, attività didattiche e missioni scientifiche correlate alla pesca; contributo pubblico fino al 50% e max fino a 75.000 euro;
  • Misura 1.31 – Sostegno all’avviamento per i giovani pescatori; contributo pubblico di max 75.000 euro per ciascun giovane, o fino al 25% per l’acquisto del peschereccio;
  • Misura 1.29 – Promozione del capitale umano, creazione di posti di lavoro e del dialogo sociale; formazione professionale, tirocinio di giovani a bordo dei pescherecci, scambi di esperienze e buone pratiche, messa in rete di esperienze; contributo pubblico dal 50% al 100%;
  • Misura 1.40 – Protezione e ripristino delle biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili; contributo pubblico dal 50% al 100%;
  • Misura 1.43 – Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca: ammodernamento delle strutture per la raccolta di scarti e rifiuti e per le aste di vendita; contributo pubblico dal 50% al 100%;
  • Misura 5.68 – Misure a favore della Commercializzazione: creazione di organizzazioni di produttori o intersettoriali; ricerca ed approccio a nuovi mercati, commercializzazione diretta da parte dei pescatori costieri artigianali, promozione della qualità tramite certificazioni, presentazione ed imballaggio, campagne di comunicazione e promozione sui prodotti di pesca ed acquacoltura sostenibile; contributo pubblico dal 50% al 100%;
  • Misura 5.69 – Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; contributo pubblico 50%;
  • Misura 1.34 – premio per Arresto definitivo dell’attività di pesca;
  • Misura 1.33 – premio per Arresto temporaneo dell’attività di pesca;

 

Interessante la possibilità di inserire tra le spese ammissibili, anche quelle pagate tra il 1 Gennaio 2014 ed il 31 dicembre 2023, a patto che facenti parte di un progetto integrato non ancora portato a compimento al momento di presentazione della domanda di sostegno.

Tuttavia ciò che sembra fortemente emergere dall’impostazione del FEAMP, è il nuovo corso che – da qui a qualche anno – si intende dare al settore pesca, anche in risposta all’incremento della popolazione mondiale, alle sfide in tema di approvvigionamento alimentare e per la tutela ambientale di mari ed oceani.

Innanzitutto è chiaro l’intento di promuovere l’acquacoltura in alternativa alla pesca tradizionale: razionalizzare quindi allevamento e consumo di pesce, proteggendo gli habitat naturali, l’ecosistema e la biodiversità di mari ed oceani.

D’altronde gli studi dimostrano che la quantità di pesce in mare ad oggi non è in grado di soddisfare il numero di pescatori professionisti esistenti, e meno che mai la richiesta da parte dell’elevata popolazione.

Si tratta di una innovazione e modernizzazione soprattutto culturale, che passa dalla presa di coscienza e dal cambio di paradigma da parte dei pescatori giovani e meno giovani. Un processo non facile ma non più evitabile.

 

A nostro avviso, nel settore pesca si è avviato un processo di cambiamento radicale e di portata storica di fronte al quale bisogna adeguarsi ed essere pronti ad ingaggiare nuove sfide.

Solo cogliendo ed abbracciando il cambiamento le imprese del comparto potranno rimanere salde e conservare, oltre che certamente incrementare, il proprio mercato.

 

Si attendono per Gennaio 2017 i primi bandi regionali, visto l’obiettivo di spesa di circa 11 milioni di Euro stabilito dalla Regione Puglia entro la fine del 2018.

Continuate a seguirci per prossimi aggiornamenti.

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