Materie prime, scarti e controlli: novità per il settore agricoltura
23 novembre 2016
Materie prime, scarti e controlli: novità per il settore agricoltura
Il Collegato Agricoltura, entrato in vigore lo scorso 25 agosto, prevede nuove regole mirate a snellire un comparto, quello degli operatori del verde, sommerso da inutili formalismi legislativi, determinando di fatto l’ampliamento dell’elenco dei materiali esclusi dalle norme sui rifiuti, comprendendovi anche gli scarti vegetali, che rifiuti non sono, provenienti dalle aree verdi, quali giardini, parchi ed aree cimiteriali.

 

L’art. 10 disciplina il “contributo ambientale” dovuto al CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti). In particolare il comma 1 ne prevede la rideterminazione, a decorrere dall’anno 2017, in relazione alle diverse tipologie di prodotti e tenuto conto della suscettibilità degli stessi a divenire esausti.

 

L’art. 11 interviene in materia di consorzi e sistemi per la raccolta dei rifiuti previsti dalla parte IV del Codice dell’ambiente (D.Lsg 152/29006). Il comma 1 prevede, in particolare, che le imprese agricole, singole o associate, quando obbligate, aderiscano ai consorzi e ai sistemi di raccolta in questione attraverso le articolazioni territoriali delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale. Il comma 2 prevede che le imprese agricole che lo utilizzano o importano imballaggi non sono obbligate all’iscrizione ai c.d. consorzi imballaggi.

 

L’articolo 41 del provvedimento, va a modificare il Codice dell’ambiente (Dlgs 152/2006) inserendo tra le materie escluse dalla disciplina dei rifiuti la paglia, gli sfalci e le potature da aree verdi, come giardini, parchi e cimiteri o da attività agricole e agro-industriali, “nonché ogni altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso destinati alle normali pratiche agricole e zootecniche o utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa, anche al di fuori del luogo di produzione…”.

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